Proprio mai si era vista una follia come quella del chiedere il voto per l’avversario piuttosto che darlo a partiti cosiddetti minori. Ma siamo così sicuri di essere “minori”? Sono così sicuri, nel “Pdl” e nel “Pd”, che i cittadini cadranno al suono delle sirene veltrusconiane? Sono davvero così sicuri che avranno gioco facile su una cultura politica secolare come quella italiana? Io non sono così sicuro! Non lo sono nemmeno loro! Il chiedere insistentemente un “voto utile”, oltre a dare degli idioti agli elettori, denota un nervosismo che va ormai avanti da settimane. Non c’è più quella sicurezza che tutti e due, Berlusconi e Veltroni, ostentavano, chi dal predellino di un auto chi da un pullman. Gli schemi sembrano essere saltati, soprattutto ora che non ci sono più i sondaggi a pilotare la Campagna Elettorale. Nel silenzio delle stanze si fanno i conti e si è capito che gli italiani sono stanchi. Soprattutto di essere presi per i fondelli!
Hanno parlato di tutto e del contrario di tutto, senza dare però risposte reali ad una situazione che nei prossimi mesi andrà ancor più incancrenendo. Si sono parlati addosso, mettendo in mostra l’abito buono, quello della domenica, dimenticando però che molti italiani l’abito buono non se lo possono permettere ormai da mesi, se non da anni. Hanno parlato ancora il politichese puro senza comprendere che è una lingua morta. Una lingua che gli italiani non capiscono più. I cittadini, gli elettori, parlano un’altra lingua, quella che nel Palazzo, divenuto una Babele, continuano a non voler imparare. Distanti anni luce dal Paese reale, le schiere dei “sicuri eletti per volere delle segreterie di Partito”, si estraniano da un contesto sociale sull’orlo del collasso. Come se fossero degli dei sull’Olimpo. Inarrivabili, imperturbabili, inamovibili! Come quelli che, non essendo stati ricandidati in Parlamento, hanno ripiegato sugli Enti Locali pur di non perdere il privilegio della “casta”.
Tornare a lavorare? Anzi per molti… andare a lavorare? Una iattura, soprattutto per chi non ha mai lavorato un’ora della sua vita. Noi siamo diversi, e non lo dico per amor di parte, lo dico perché lo siamo davvero! I nostri Parlamentari si sono messi in gioco sapendo che potrebbero non farcela. Noi non abbiamo accettato di svendere un Ideale, un Credo, un Sentimento, una Voglia. Noi abbiamo scelto di esserci, di contarci, di affrontare il giudizio degli italiani. Per questo siamo diversi, siamo reali, siamo veri! Noi non viviamo di Politica e non abbiamo vissuto di Politica, noi viviamo per la Politica. Viviamo per l’Italia e gli italiani. Per questo siamo certi che gli italiani ci premieranno.
Senza “LaDestra” in Parlamento il mondo della Politica sarebbe finito! Come se l’Italia avesse deciso di tagliarsi una parte di territorio. “LaDestra”, però, c’è e ci sarà, arbitro e controllore di ogni inciucio possibile! Per questo sappiamo che Venerdì 11, alle ore 17,30 in Piazza del Pantheon a Roma, saremo in migliaia ad ascoltare Francesco Storace, Teodoro Buontempo e Daniela Santanchè. Saremo in tanti per dimostrare a tutti coloro che hanno tentato di eliminarci che noi ci siamo e ci saremo. Per l’Italia, per gli italiani.
Nessun commento:
Posta un commento