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giovedì 3 aprile 2008

Il nostro Programma Elettorale (3a puntata)

Terzo momento di presentazione del nostro Programma Elettorale in vista delle Elezioni Politiche: oggi al centro dell’attenzione i Giovani, le Donne, lo Sviluppo. Ad iniziare dall’ambito relativo alle nuove generazioni, “LaDestra - Fiamma Tricolore” con Daniela Santanchè come Presidente propone una tassazione straordinaria di Banche, Assicurazioni, stock options di manager ed utilizzazione dei proventi del cosiddetto “signoraggio bancario” finalizzati a finanziare il “Mutuo Sociale” per l’acquisto dell’abitazione, o alternativamente allo scopo di contribuire al pagamento degli interessi dei mutui ventennali a tasso agevolato della prima casa popolare (costruita da enti pubblici) delle giovani coppie, ed inoltre per sostenere la nascita di nuove imprese gestite esclusivamente da "forze" giovani, anche attraverso la sperimentazione di un periodo “no tax” per le nuove iniziative imprenditoriali e professionali giovanili; altro obiettivo quello di defiscalizzare di un terzo il lavoro femminile per arrivare alla pari retribuzione tra donne e uomini.


Ampio il ventaglio di proposte in tema di Impresa, Agricoltura, Lavoro ed Energia, praticamente tutto ciò che concerne lo Sviluppo di un Paese. Noi de “LaDestra” siamo così decisamente a favore dell’introduzione in Italia della flat tax, con un’aliquota unica non progressiva, che si sostituisca alle odierne Irpef ed Ires, e sia dunque valida per i redditi di qualunque tipo, senza distinzione tra persone fisiche ed imprese. La drammatica situazione dei conti pubblici non ci consente di proporre immediatamente l’applicazione della flat tax ai redditi delle persone fisiche, il cui gettito nell’anno 2006 è stato di 150 miliardi e 248 milioni di euro, pari al 34,8% di tutte le imposte incassate da tutte le pubbliche amministrazioni. L’applicazione della flat tax ai redditi delle persone fisiche, però, rimane nel medio periodo il nostro obiettivo. Proponiamo di iniziare immediatamente questo cammino virtuoso applicando la flat tax al reddito delle persone giuridiche, il cui gettito nel 2006 è stato di 35 miliardi e 915 milioni di Euro, pari all’8,3% di tutte le imposte incassate da tutte le Pubbliche Amministrazioni.


La percentuale obiettivo che intendiamo proporre è del 20%, da raggiungere in tre anni, riducendo del 2,5% all’anno l’attuale aliquota del 27,5%. Inoltre, prevediamo, allo scopo di ridurre il numero dei “lavoratori precari”, altre agevolazioni ed incentivi, strutturati in modo da non configurare la fattispecie di “aiuti di stato”, per le imprese che assumeranno un certo numero variabile di lavoratori a tempo indeterminato. Crediamo nella contrattazione decentrata per introdurre la Partecipazione agli utili d’Impresa attraverso: un minimo salariale inderogabile per tutti i tipi di lavoro, incrementi retributivi (secondo il principio della Partecipazione appunto) legati alla produttività dell’Azienda e contrattati “in loco” tra le parti. Necessarie, a nostro parere, ulteriori forme di incentivazione fiscale in considerazione dell’aumento del “tasso partecipativo agli utili”, la detrazione degli utili reinvestiti in ricerca e dunque formazione, l’introduzione di clausole sociali ed ambientali per le importazioni da quei Paesi che non rispettano i diritti dei lavoratori e i doveri di Tutela dell’Ambiente in relazione agli standard europei vigenti, con conseguente tassazione maggiorata al fine di tutelare la produzione italiana da forme di concorrenza sleale de facto.


Per le Piccole Imprese, le imprese artigiane ed i commercianti al dettaglio proponiamo l’accelerazione dei rimborsi Iva a 60 giorni, per lasciare liquidità all’impresa; inoltre, al fine primario di evitare un’ulteriore penalizzazione per quelle imprese che soffrono problemi di liquidità dovuti all’insolvenza dei clienti, proponiamo che il versamento dell’Iva sia dovuto soltanto dopo il reale incasso della Fattura; graduale e progressiva l'abolizione dell’Irap, a partire dall’Irap sul costo del lavoro e sulle perdite. Ed ancora revisione degli automatismi su cui si basano gli Studi di Settore (penalizzanti per i giovani professionisti!) e che vanno legati al territorio e non decisi esclusivamente a livello centrale.


In merito allo sviluppo dell’Agricoltura italiana “La Destra” intende farsi vessillifera di una politica di difesa della qualità del prodotto italiano, del riconosciuto Made in Italy, imponendo, tramite un accordo di stampo internazionale da raggiungere in sede di WTO, la lotta all’agropirateria che oggi danneggia soprattutto la nostra agricoltura ed i suoi prodotti di qualità più noti. Per questo Noi proponiamo la "multifunzionalità" in agricoltura attraverso una legislazione capace di dare agli agricoltori più concrete possibilità di integrazione al proprio reddito agricolo. Intanto, dopo l’esperienza dell’Agriturismo, va reso più concreto e remunerativo, certo con un’opportuna legislazione, l’apporto degli agricoltori alla tutela dell’ambiente. Necessaria un’immediata riduzione dell’Iva sul Turismo al fine di incentivarne lo sviluppo tanto sul mercato interno quanto nella capacità di attrarre nuovi turisti stranieri. Sulla strada dello sviluppo dell’autonomia energetica nella necessità di continuare i programmi già avviati di approvvigionamento energetico ed intraprendere iniziative di partecipazione ai progetti europei sul nucleare di ultima generazione, riteniamo sia un dovere dello Stato favorire la nascita di una nuova filiera industriale basata sullo sfruttamento delle energie rinnovabili insieme ed a fianco alla creazione di una rete di microgenerazione distribuita, fatta di piccoli impianti, armonizzati sul territorio che vedano così la decisiva responsabilizzazione e il favore delle comunità locali.

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