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domenica 18 maggio 2008

Doverosa risposta alle accuse di Rifondazione

All’indomani della pesante replica di “Rifondazione Comunista” al nostro Comunicato Stampa sul problema Clandestini nella nostra città e nell’intero comprensorio siamo ora chiamati ad un doveroso intervento per chiarire, o almeno tentare di farlo, il significato del nostro precedente scritto. Ad iniziare dall’accusa di xenofobia che dalle colonne del sito internet locale di RC viene rivolta alla nostra realtà a seguito di quello che non è stato altro che un invito alla massima attenzione sul tema dell’immigrazione clandestina e di tutto ciò che ne consegue. Ogni qual volta un esponente politico o un Partito alternativo ed avversario interviene su questi argomenti scatta automaticamente il solito vittimismo e così la classica strumentalizzazione. Avviene da sempre sulle celebrazioni del 25 Aprile e del 1° Maggio, sulla figura di Che Guevara, le bugie sull’antisemitismo e sulle vittime che il Comunismo ha provocato in tutto il mondo, sul dramma delle Foibe, sulle morti firmate dai partigiani, da qualche decennio anche l’immigrazione è entrata nel catalogo della Sinistra, che logicamente preme quotidianamente sulla questione in attesa di vedere realizzato il sogno del diritto di voto per chi, da ospite, mette a soqquadro la sicurezza nazionale, la vita dei nostri figli, l’incolumità delle nostre madri e sorelle.

Nelle gravissime ed infamanti accuse che “Rifondazione Comunista” esprime contro il nostro Partito latita il tanto osannato rispetto per l’avversario politico: d’altronde non era intenzione de “LaDestra” tentare di convincere a cambiare la propria opinione un singolo elettore della Sinistra radicale bensì chiamare ad un impegno maggiore le Istituzioni e le Forze dell’Ordine per fronteggiare al meglio il problema. O vogliamo fare davvero finta di niente? Vogliamo dire che i clandestini portano beneficio alla nostra terra? Vogliamo assistere inermi all’attacco che la malavita sferra alla nostra società? La trappola di RC è fin troppo chiara quando equivoca sul presunto binomio espresso dal nostro comunicato. Travisando volutamente il senso e le parole del nostro intervento si è inteso confondere l’opinione pubblica facendo passare un messaggio diverso da quello realmente lanciato: “LaDestra” non ha assolutamente accomunato il migrante al tema della sicurezza, semmai è stato evidenziato come sia fonte di pericolo il clandestino che, senza lavoro e senza alcun diritto di potersi spostare sul nostro territorio nazionale, delinque, senza però dimenticare che alcuni lo fanno per sopravvivere altri per “naturale vocazione”. Vogliamo negare anche questo forse?

D’altronde RC ha chiaramente evitato di ricordare che il nostro intervento non è nato dal nulla, bensì dal verificarsi anche a Fondi di un preoccupante episodio che ha visto protagonisti due clandestini ed una nostra concittadina, che solo grazie all’eroico soccorso di un giovane è riuscita ad evitare un’aggressione. Vogliamo prenderla come un’invenzione giornalistica? Non è semplice allarmismo il nostro, tantomeno un tentativo vile di etichettare lo straniero alla stregua di pericolo pubblico, anzi. Esempi di integrazione reale e riuscita nella nostra città sono evidenti e sotto gli occhi di tutti, quello che molti però avvertono è il proliferare di reati compiuti da questi soggetti ed il fatto che non si plachino gli sbarchi sulle coste italiane di centinaia e centinaia di clandestini non fa altro che peggiorare la situazione. Quello del flusso di clandestini nelle nostre città non è più soltanto un problema, oggi è un’emergenza. Il dramma si cela nel comportamento che diversi Partiti assumono, atteggiamenti figli di una mentalità che difende un lassismo ed un permissivismo che ci rende ospiti a casa nostra! Basta recriminare per i propri sacrosanti diritti che si passa subito per razzisti! Vogliamo negarlo?

Il disegno dei compagni non lo prevede certo, eppure basterebbe essere, se non politicamente, almeno moralmente corretti. Guardiamoci attorno: siamo invasi, pacificamente ma in maniera devastante, da una masnada di senzadio e priva di scrupoli che non hanno alcun interesse ad integrarsi e non conoscono le più elementari regole di quieto vivere, e certo non ha senso giustificare i comportamenti che giornalmente appaiono sulle cronache nere con il perbenistico “non tutti delinquono!”. Il peggior nemico della sicurezza è rappresentato dal pietismo che viene utilizzato da alcuni movimenti per criminalizzare non già coloro che sono vittime di reati ma coloro che invocano pene certe e più severe per chi delinque ed induce alla delinquenza i propri figli minori, ben consci che la Legge Italiana ha nei loro confronti le mani legate.

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