Deve effettivamente dare molto fastidio “LaDestra” se “Il Giornale”, organo ufficiale della famiglia Berlusconi, scomoda oggi una penna graffiante come quella di Pennacchi per lanciare un siluro contro il Partito in un momento delicato come può essere delicato un momento pre-congressuale in una stagione pre-elettorale. E’ noto che i partiti hanno due momenti clou, i Congressi e le Elezioni, e questa Estate ci accompagna sia all’uno che all’altro. Il Congresso di Roma, oltre a dare un nuovo gruppo dirigente a “LaDestra”, sotto la guida di Francesco Storace, come la stragrande maggioranza dei componenti del Comitato Politico Nazionale auspicano, dovrà ragionare di Politica, di strategia e di tattica, di alleanze e di programmi. Le Elezioni della prossima Primavera, a cui faranno da antipasto quelle Regionali di Abruzzo e Trentino Alto Adige, segneranno un ulteriore momento di svolta per il nostro movimento che dovrà strutturarsi meglio per affrontare le prove impegnative che vedranno tutti gli Italiani al voto. Date queste premesse, un articolo così diffamatorio ed obiettivamente ben al di là del confine tra il diritto di critica e la contumelia e diffamazione gratuita, se non calunniosa, non può essere spiegato con la preoccupazione del “proprietario” per un incremento elettorale di un Partito, vivace e ricco di idee finché si vuole, ma obiettivamente non ancora in grado di raggiungere percentuali di consenso che possano preoccupare una “corazzata” come il PdL. Deve esservi sicuramente dell’altro. In primo luogo viene da pensare all’irritazione che in Berlusconi può aver causato il rifiuto di un manipolo di coraggiosi che hanno messo a rischio seggi e prebende attuali e future per conservare una Identità, delle Passioni e degli Ideali. Parole strane, sconosciute nell’attuale lessico della Politica, molto attenta a ciò che appare piuttosto a ciò che si è. Sono scattati degli anticorpi che preoccupati del virus che un pensiero nuovo, eversivo rispetto al pensiero unico, può introdurre in un corpo ormai allo stremo, come quello della attuale politichetta che anche un raffreddore, costituito dal manipolo di cui parlavamo sopra che piano piano tende ad ingrossarsi, può contagiare trasformandosi in una malattia letale. In secondo luogo “LaDestra” in questo momento è il maggiore ostacolo alla costruzione del PdL a cui Berlusconi mira per consolidare il suo potere e preparare la sua futura scalata al Quirinale. Finchè alla destra della PdL vi sarà un Partito vivo e credibile, il processo di fusione a freddo ipotizzato dai dirigenti di Forza Italia ed AN troverà ostacoli difficili da superare senza perdite.
La paura dei dirigenti di AN di perdere consensi a destra, sino a creare una vera e propria emorragia di quadri periferici e soprattutto di consensi, è palpabile ed è affiorata anche nell’Assemblea Nazionale di Sabato, dove si sono levate le prime autorevoli voci di dissenso. Va tolto di mezzo questo inciampo e lo si fa con qualsiasi mezzo, dalle lusinghe, alla diffamazione, dalle promesse all’acquisto di qualche deluso che è sempre presente in ogni organismo associativo. Compreso questo non possiamo che reagire nell’unico modo possibile: stando uniti ed organizzando il Partito. L’unità mai come in questo momento è un valore fondamentale: unità e non unanimismo, un Partito vivo che discute ed è capace di applaudire e fischiare ma che trova sempre la sintesi per uscire al di fuori coeso e soprattutto motivato. Organizzazione di cui abbiamo disperato bisogno per evitare gli inciampi che lor signori ci getteranno tra i piedi, a cominciare dalla compilazione delle liste e la raccolta delle firme. Ancora una volta non ci regaleranno nulla; ma questa Comunità quando mai ha avuto regali e vita facile e quando mai si è arresa senza combattere?
Livio Proietti per www.ladestra.info
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