
L’acqua è un bene primario, di prima necessità per la vita dei cittadini. Essa è presente in natura, più di ogni altro bene sulla faccia della Terra, essa è fonte di vita e di sostentamento per ogni Popolo del pianeta. Oggi, però, leggi e regolamenti sulla gestione e “vendita” al consumatore del bene acqua lasciano molto a desiderare, ed è così maturato l’interesse dei privati ad entrare nelle aziende municipalizzate, ed a fare di queste facile e comoda fonte di speculazione e guadagno. I privati hanno iniziato, da anni, una vera e propria “politica aggressiva” per la conquista delle maggiori fonti e reti di distribuzione dell’acqua, tentando fino ad oggi, di conquistarne l’interno mercato nazionale. Si sono radicati enormi gruppi d’interesse e multinazionali che sembrano non frenare la propria fame di conquista del settore. Lo stesso appare in grado di soddisfare le esigenze degli aguzzini, dato che esso è applicato in maniera monopolistica. Questo permette loro di applicare tariffe fuori da ogni norma morale e da ogni principio di Politica Sociale, con il “patrocinio” di Enti ed Istituzioni politiche. Se ci basiamo sul principio che “l’acqua è un bene paragonabile in ogni sua forma all’aria che respiriamo”, possiamo facilmente dedurre che la privatizzazione, ma soprattutto, la speculazione è un atto contro i diritti fondamentali naturali e giuridici dell’Uomo. E’ ovvio che, sia per compensare i forti costi di gestione degli impianti, sia per evitare degli sprechi, l’acqua debba avere un suo costo: questo, però, non deve essere fonte di guadagno, ma capitale economico destinato a mantenere la struttura dell’azienda, che deve essere pubblica e senza scopo di lucro.
Un altro “regalo” in arrivo adesso dal Parlamento! Non per i cittadini però, ma per gli speculatori dell’acqua, gli approfittatori di quello che è un bene comune. E’ stato votato in Parlamento ad Agosto l’articolo 23 bis del DecretoLegge numero 112. E’ stato inserito nel Decreto Tremonti un articolo che non c’era nel testo originario approvato in Consiglio dei Ministri. Si tratta della norma che privatizza l’acqua. Articolo votato con il sostegno dell’opposizione, in particolar modo del Pd. In pratica si regala anche l’acqua alla follia privatizzatrice. Per il Parlamento l’acqua non è più un bene pubblico ma mercanzia da far gestire alle solite multinazionali, già proprietarie delle acque minerali. La conseguenza la sconteremo ogni volta che arriverà la bolletta, i privati decideranno quanto farci pagare! Il tutto accade nel buio più totale, nelle manovre parlamentari. Nessuno ne ha parlato, le Camere decidono senza farci sapere, i media tacciono, ma “LaDestra” ed i suoi giovani no! Noi non ci stiamo!
1 commento:
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