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mercoledì 23 aprile 2008

Clandestini: un problema da non sottovalutare!

Siamo di fronte ad un bivio: reagire alzando la voce e prendendo provvedimenti seri oppure finire per genufletterci completamente per permettere al clandestino di turno di perpetrare l’ultima beffa con la nostra compiacenza. È di pochi giorni fa la notizia che ha scosso la nostra città. Un giovane fondano ha salvato una donna dall’aggressione di due extracomunitari ubriachi. È accaduto in pieno centro abitato, alla fermata degli autobus di Via Nazario Sauro, sotto lo sguardo incredulo di chi non ha avuto il coraggio di soccorrere la nostra concittadina e quello che oggi possiamo definire il suo eroe. Una notizia che sconvolge, se solo pensiamo che proprio nell’ultima settimana a Roma e Milano si sono verificati altri casi di aggressione da parte di stranieri ai danni di donne indifese, con conseguenze tragiche.

L’accaduto di Fondi presenta fin troppe analogie con i tristi avvenimenti di Roma e Milano, non solo quelli recenti. La mente torna indietro di un anno, all’aggressione mortale da parte di un romeno in cui fu uccisa Giovanna Reggiani. Ancora una volta un episodio di violenza provocato da “ospiti” della nostra nazione, ancora una volta decisivo, per fortuna, il tempestivo intervento di un italiano per evitare il peggio! Erano lì ad infastidirla da diverso tempo, senza alcun pudore. Fortunatamente per la donna un giovane s’è fatto avanti, ha soccorso la signora ed ha chiamato le Forze dell’Ordine per chiedere un immediato intervento sul posto. Nel frattempo però uno dei due molestatori è riuscito a scappare. L’altro è risultato essere clandestino, addirittura già espulso dal nostro Paese tre mesi fa, eppure libero di fare ciò che voleva!

Questi efferati fatti di violenza criminale dimostrano che oggi la percezione dell’insicurezza è addirittura inferiore alla realtà: c’è più delinquenza di quanta non ne percepisca l’opinione pubblica, anche perché molti piccoli reati non vengono denunciati dai cittadini, che sentono lo Stato troppo distante. Dovrebbero recitare il mea culpa tutti coloro che, votando l’indulto, hanno fatto uscire dalle carceri circa ventiduemila detenuti, ottomila dei quali sono già tornati dietro le sbarre, per essere stati protagonisti di nuovi fatti di cronaca nera. E chi ha votato l’indulto, oltre a recitare il mea culpa, dovrebbe anche risarcire le vittime di coloro che sono tornati a rubare, a rapinare, a stuprare, a uccidere. Speriamo, adesso, di non assistere di nuovo a passerelle di coloro che pubblicamente parlano di sicurezza e certezza della pena e poi, nel Palazzo, votano per far uscire i delinquenti dalle prigioni.

Noi de “LaDestra” riteniamo che la sicurezza sia una vera emergenza nazionale sulla quale si fonda la tenuta della società e della democrazia, della libertà e della tolleranza. Vogliamo vivere in un Paese che apre le porte a chi viene in casa nostra per lavorare onestamente e le chiude ai delinquenti ed a chi crede di poter commettere ogni sorta di crimine restando impunito. Occorre forza della prevenzione e grande coraggio della repressione: espulsione immediata dei clandestini, no assoluto ad ogni forma di sanatoria. Non c’è alcun bisogno di fare sconti sulla sicurezza dei cittadini! Liberiamoci una volta per tutte dalla piaga dell’immigrazione clandestina, facciamo sì che scontino le loro pene nei paesi d’origine senza affollare le carceri italiane a nostre spese. Non possiamo più accettare che clandestini e criminali sfuggano i controlli, le sanzioni e le espulsioni bruciando i documenti e dichiarando falsi nomi: per questo è necessario avere le impronte digitali ed il dna degli immigrati che intendono stabilirsi in Italia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nei giorni scorsi, come ben ricorderai, abbiamo promosso un Comunicato agli Organi di Stampa sul tema dell'immigrazione clandestina. Di oggi la notizia che il circolo locale di Rifondazione Comunista ha replicato al nostro intervento. Riporto di seguito l'articolo di RC.

"Con questo comunicato stampa intendiamo replicare alle gravi dichiarazioni del partito de La Destra di Fondi, rilasciate nei giorni scorsi, in tema di sicurezza e migranti. Per prima cosa riteniamo che un binomio così superficiale come esposto nel loro intervento è sintomo di estrema mancanza di conoscenza dei fenomeni ed in particolar modo della realtà locale. Sarebbe interessante, per esempio, conoscere i dati reali in tema di criminalità. Da questo punto di vista riteniamo che anche gli organi di informazione locali facciano troppo poco. Non esistono inchieste sulla vita dei braccianti agricoli in nero nelle campagne della piana di Fondi, sulla qualità della loro vita. Non esiste conoscenza del fenomeno, bensì solo una percezione distorta. È inammissibile che l’informazione locale parli di migranti solo in materia di contrasto all’immigrazione clandestina, peraltro figlia di una assurda legge emanata dal centro-destra. Il problema sicurezza viene "acceso" e "spento" quando serve al politico di turno, e sappiamo tutti con quali meccanismi. Naturalmente questo non significa che debba essere sottovalutato: una società libera è quella in cui ognuno può andarsene in giro ovunque e in qualsiasi momento senza doversi sentire minacciato. Una società libera però è anche quella in cui nessuno è sfruttato. In una società libera non si muore in piena notte mentre si va al lavoro in bicicletta senza fari. In una società libera non c'è il lavoro nero e malpagato, lo schiavismo. Inoltre, sempre in una società libera, i gruppi etnici convivono tranquillamente e hanno buone relazioni tra loro perché le istituzioni lavorano per avvicinare le persone. Sulla base di tutto ciò, la società fondana come può definirsi? I migranti a Fondi abitano negli alloggi di fortuna (per usare un eufemismo) che i fondani riservano loro, facendoseli pagare. In nero. I migranti a Fondi lavorano per un numero imprecisato di ore presso aziende fondane. In nero. Per raggiungerle molti di loro utilizzano mezzi di fortuna, a qualsiasi ora del giorno e della notte, a volte rimettendoci la vita. Ma la vita dei poveri evidentemente ormai interessa poco. Non interessa neanche sapere che molti migranti si rivolgono alle chiese per chiedere assistenza o addirittura per imparare l'italiano. E che a Fondi c'è chi i corsi di italiano per migranti li organizza da tempo a livello di volontariato, perché il comune non fornisce alcun supporto. Niente di tutto ciò: quello che passa è solo allarmismo, paura, chiusura. Cose buone a creare l'insicurezza anche quando non c'è. Mentre la violenza in questi giorni invece arriva proprio da quella parte di gente che della sicurezza ne fa una bandiera e ammazza un giovane di 29 anni con una violenza cieca, come nei tragici fatti di Verona".

Logicamente la nostra contro-replica non si farà attendere. Suggerisci anche tu un commento ed una risposta a questo intervento.