
Genova, 18 Aprile 1970, comizio di Giorgio Almirante. Come al solito, come sempre in quegli anni, è clima di scontro, la sinistra in tutte le sue componenti è mobilitata: dai famigerati camalli, gli scaricatori di porto, braccio armato del Partito Comunista, già famosi per aver impedito nel sangue il Congresso del MSI del 1960, fino all'ultimo Consigliere Comunale socialdemocratico; tutti pronti ad impedire al leader missino di parlare in Piazza Verdi. A sua volta anche la destra si mobilita; il comizio di Almirante è un po' il simbolo dell'orgoglio, del coraggio, della voglia di non farsi sopraffare. In piazza è scontro, la Polizia separa i contendenti. Il comizio inizia, ma improvvisamente una carica dei camalli fa vacillare le fila delle Forze dell'Ordine ed i rossi arrivano da dietro fin sotto al palco. I militanti missini si stringono a fare scudo, dalle fila dei rossi vola di tutto: bastoni, bottiglie, sassi. E sarà un sasso o una bottiglia a colpire alla testa Ugo Venturini, trentadue anni, sposato e padre di un bambino, dirigente dei Volontari Nazionali di Genova, che si trova ai piedi del palco, alle spalle di Almirante, per proteggerlo. Durante gli scontri rimane ferito anche il giovane missino Carlo Marazzia di soli diciannove anni. Ugo morirà il primo Maggio, giornata simbolo per un operaio come lui, sindacalista della Cisnal. Da quel giorno e fino al suo scioglimento, nel 1974, il Gruppo dei Volontari Nazionali prenderà il suo nome.
Gli autori di questo delitto non verranno mai identificati! Come d'altronde per la stragrande maggioranza di episodi criminosi con una firma ben precisa. Il 20 Aprile del 1978, a Roma, Riccardo Minetti viene arrestato dalle FdO per scontri al termine di un funerale. Dopo poche ore dal suo arresto verrà ritrovato morto nella sua cella in circostanze poco chiare ma naturalmente si parlerà subito di suicidio!
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