Sembra passato un secolo da allora: a distanza di tanto tempo il ricordo di questi martiri della Destra è rimasto, specialmente dopo aver profanato e vilipeso la memoria delle loro vittime con le farneticanti dichiarazioni rilasciate negli ultimi anni per bocca di Achille Lollo a numerosi organi di stampa. I tre infami assassini di Primavalle, approfittando della ribalta della cronaca, non si sono lasciati sfuggire l’occasione per rilanciare candidamente l’amnistia, affermando di non essere i soli componenti del commando che quella notte assalì la casa dell’allora “modesto segretario” (parole di Lollo) del M.S.I. di Primavalle e coinvolgendo, a distanza di oltre trenta anni, anche altri tre esponenti di “Potere Operaio” su cui è regnato fino ad oggi il più rigoroso riserbo! Lollo, Clavo e Grillo si dicono addirittura estranei al rogo, addebitando la responsabilità ai Mattei, che avrebbero “architettato” il tutto per specularvi politicamente! Non si può che esprimere rabbia e disgusto per queste dichiarazioni quanto mai inopportune, convinti che, l’unica amnistia che può essere loro concessa è la galera! Non solo perché, per più di trent’anni, hanno goduto dell’impunità più totale, non avendo scontato nemmeno l’irrisoria condanna per incendio doloso; non solo le loro condanne sono state vergognosamente archiviate, come se la giustizia debba fare il suo corso solo in un determinato lasso di tempo alla scadenza del quale delitti, stragi e omicidi è opportuno che vengano riposti nell’armadio insieme a tutti gli altri scheletri che gravano e graveranno sempre sulla coscienza di coloro che sapevano ma hanno taciuto.
mercoledì 16 aprile 2008
Stefano e Virgilio, trentacinque anni dopo
La ragion di Stato ha fatto in modo che su tali efferatezze non venisse mai gettata una lama di luce che innescasse il decorso della giustizia ma, addirittura, dopo aver insabbiato tale tragedie, in stretta collaborazione con toghe rosse, politici e varie Istituzioni ha consentito a cotanti assassini una sorta di immunità, tale da concedergli il lusso di canzonare i famigliari delle loro vittime e di infierire sulla loro memoria con farneticazioni tipo quelle a cui ha dato accesso Lollo due anni fa da Bruno Vespa su RaiUno, affermando che “la casa i Mattei se l’erano incendiata da soli, così da inscenare un attentato che si sarebbero poi rivenduti politicamente”. Vergognosa e riprovazione per un sistema che anziché mirare alla tanto millantata pacificazione nazionale di cui in questi ultimi tempi si è fatto un gran parlare non fa altro che gettare sale su ferite che giammai potranno rimarginarsi a meno che coloro che le hanno inferte non paghino. Non è concedendo indecenti interviste ad assassini rifugiati in Brasile, che vigliaccamente si permettono il lusso di schermire i morti, i loro familiari e il pubblico da casa arrivando addirittura a mendicare la grazia in diretta televisiva… non è così che si rende giustizia.
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2 commenti:
Onore a chi è morto per un ideale, massimo disprezzo per chi ha compiutò un gesto di una viltà unica.
Stefano e Virgilio Presenti
PER LORO!
c.m.c. 451
Eja!
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