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martedì 20 maggio 2008

L'ipocrisia e l'incoerenza dei politicanti

La Politica è un’Arte. Ed essendo Arte non può essere mestiere, anche se spesso Arte e Politica lo diventano a tutti gli effetti. Questo non vuol dire, comunque, svilire l’alto senso del significato di due parole, due contenitori da riempire. La Politica, in fondo, è l’Arte del possibile e dell’impossibile che però non deve mai, o meglio non dovrebbe mai, il condizionale stavolta è d’obbligo, sfociare nel politicante-politichese perché, a quel punto, non è più un’Arte ma diviene qualcosa di disgustoso. Da allontanare! Un qualcosa di cui diffidare, così come si diffida delle persone che praticano questa sorta di alchimia inorganica ed informe. Se la Politica è l’Arte del poter fare, del poter trovare, del poter aggiustare, troppo spesso scade nel fare per proprio interesse personale, del poter trovare soluzioni a me consone, del poter aggiustare a mio vantaggio. Un modo, detto all’italiana, molto democristiano! Non me ne vogliano i Democristiani doc ma, ormai, l’esserlo è divenuta un'accezione negativa sia per il comportamento sia per i mezzi utilizzati.

Orbene, troppo spesso in Politica si guarda al proprio interesse, e nemmeno di parte ma personale, piuttosto che al bene della Comunità. L’egoismo regna sovrano! Così, se negli Stati Uniti, se in Germania, se in Francia, se in GranBretagna se... l’esser preso in castagna, l’aver sbagliato, l’esser stato preso con le mani nel sacco diviene motivo di ritiro dalla scena politica, di dimissioni, di scuse pubbliche, in Italia rientra nella norma l’infischiarsene. E’ un atteggiamento trasversale che colpisce tutti, da destra a sinistra passando per il centro. Accade così che molti, stanchi della solita solfa, si allontanino sempre più dalla Politica con l’unico risultato di lasciare campo libero, sempre più libero, a chi ha pelo sullo stomaco da vendere. L’Italia, dunque, come Paese dell’incoerenza politica? Certamente sì, anche se non è giusto che il Bel Paese debba necessariamente essere messo alla gogna come solo noi italiani sappiamo fare. L’incoerenza e l’ipocrisia colpiscono anche altre nazioni.

La Spagna socialista è l’esempio più vicino nel tempo. Una nazione che guarda a sinistra, alla solidarietà, al più debole, al bene di tutti, che punta sempre il dito contro l’Italia accusandola di xenofobia, dimenticando di essere una delle nazioni europee con la legislazione più dura nei confronti degli immigrati clandestini e che la sua Polizia di Frontiera non esita a sparare contro chi cerca un futuro migliore scavalcando un muro che diventerà sempre più alto. Un caso di incoerenza acclarata, condita da ipocrisia. Com’è ipocrita gridare ai pacchetti sicurezza, alle deportazioni degli immigrati, e poi quando un Sindaco della propria coalizione demolisce un campo abusivo di rom lo si accusa di sceneggiate messe in atto ad uso e consumo delle telecamere. Per carità, conoscendo i soggetti, l’ipotesi è plausibile, ma in Politica far vedere in pubblico le fratture interne al proprio schieramento non porta mai a niente di buono. Soprattutto perché, quando si ha l’occasione, nelle sedi opportune, di dirsi in faccia le cose, c’è invece il trionfo totale dell’ipocrisia. Tutti improvvisamente diventano bravi, belli e buoni.

La Politica è fatta così, anche se non dovrebbe essere in questo modo, ed è per questo che è sempre più distante dalla gente. Ed è per questo che la gente è stanca! Ed è per questo che fra 5 anni, ammesso che ci si arrivi alla scadenza naturale, non è detto che gli elettori voteranno poi allo stesso modo. Sempre che le cose non cambino. Ma come si dice “il lupo perde il pelo ma non il vizio”.

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