
Innumerevoli i suoi articoli, apparsi in quotidiani e riviste. I suoi saggi hanno influenzato la migliore gioventù neofascista europea. A torto Evola fu spesso chiamato in causa come "cattivo maestro". Si portò dietro l'accusa di ispiratore dello stragismo di destra. In realtà mai incitò alla violenza! La sua ribellione fu unicamente spirituale e il fatto che qualche pentito abbia tentato di farne alibi, nulla toglie alla purezza della sua elaborazione. Cosa resta oggi di Julius Evola, a centodieci anni dalla sua nascita? Rinnegato da molti partiti che si identificano nell'area della destra (chissà poi con quali credenziali!); periodicamente sotto attacco da parte dell'establishment culturale repubblicano, spesso senza essere stato letto; "macchiato" dall'accusa di fascismo, lui che "fascista" in senso proprio mai fu, Evola continua a rappresentare, con Nietzsche e Guenon, faro per generazioni di Uomini che rifiutano la desolazione della modernità.
"Gli uomini del nuovo schieramento saranno antiborghesi, per via della superiore concezione, eroica e aristocratica dell'esistenza; saranno antiborghesi perché disdegnano la vita comoda; antiborghesi perché seguiranno non chi promette vantaggi materiali, ma coloro che esigono tutto da se stessi" parola di Julius Evola.
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