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lunedì 18 agosto 2008

Fondi-Dachau e la memoria storica ignorata

Con una nota protocollata in data odierna, indirizzata all'attenzione del Sindaco del Comune di Fondi e dell'Assessore alla Cultura e firmata dai Responsabili locali del Partito e del suo movimento giovanile tra cui il Dirigente Provinciale Angelo Macaro, "LaDestra" interviene sulla questione relativa al Gemellaggio tra la nostra città e la tedesca Dachau.

"Riguardo la visita di una delegazione della nostra Fondi presso la città di Dachau, in occasione dei festeggiamenti per il 10° Anniversario del Gemellaggio che vede protagonisti i nostri centri, cogliamo l’occasione non per entrare nel merito della polemica in atto sulla gestione dell’iniziativa e le relative spese sostenute dal nostro Comune ma per affrontare un altro aspetto, squisitamente culturale. Intendiamo, infatti, chiedere se nel corso di questo viaggio, o degli altri avvenuti nel passato, si è andati a visitare la Cappella Italiana che si trova a Dachau sul Leitemberg, da molti definita come “uno scrigno di storia e di opere d’arte”. La stessa venne realizzata in onore dei caduti italiani nei campi di concentramento per iniziativa del Comitato presieduto dal Generale Cantaluppi nel 1955 e successivamente inaugurata il 31 Luglio 1963. L’Ing. Enea Ronca stese il progetto, lo scultore Arrigo Minerbi fuse nel bronzo la statua della Madonna della Pace mentre lo scultore Vittorio Colbertaldo creò la Via Crucis antistante la Cappella".

La richiesta espressa da "LaDestra" nasce dal fatto che proprio lo scultore Vittorio Colbertaldo (nato a Forlì nel 1902 e morto a Verona nel 1979, autore di numerose opere tra le quali le grandi sculture come la Statua Equestre del Principe Diponegoro a Giakarta, il monumento a Jan Palach a Roma, il Cristoforo Colombo a Miami) è legato strettamente alla nostra città, avendo avuto la sua casa-studio proprio a Fondi in località Salto. Una casa-studio gestita dalla Fondazione Vittorio Colbertaldo e che, secondo le esplicite volontà dell’artista, sarebbe dovuta diventare un Museo costituente il complesso culturale del Salto di Fondi.

"Il forte legame con la nostra città è dimostrato dal fatto che nelle sue ultime volontà invitava a donare le opere più significative ed importanti della sua produzione al Comune di Fondi, al fine di poter costituire nel Castello un Museo d’Arte con una sezione pittorica (donazione Purificato) ed una di scultura (donazione Colbertaldo). Per questo motivo, nell'invitare le Istituzioni a verificare nel merito le segnalazioni del nostro Partito, riteniamo che sia il caso (visto che difficilmente nella storia della nostra città ci sono stati casi di “concreto e disinteressato” attaccamento a Fondi da parte di “non fondani") di intitolare una Sala del primo piano del Castello Baronale alla memoria di Vittorio Colbertaldo ed a prendere in considerazione la possibilità di organizzare un'iniziativa in collaborazione con la Fondazione da tenersi nel 2009 (in occasione del trentennale della sua morte), per ricordare il grande artista che tanto amore ha avuto nei confronti della nostra terra".

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