Benvenuti sul Sito Ufficiale de "LaDestra" e "Gioventù Italiana FONDI"

per aderire e partecipare alle nostre attività: ladestrafondi@email.it



giovedì 28 agosto 2008

Superiamo le diversità politiche ed ideologiche...

Nel mio essere sempre vigile e attento nel "visitare" i nostri blog (della serie: “Non me ne perdo una per rompere il mio prossimo!”), ho notato l'ultimo Sondaggio proposto da questo Sito, attinente all'intitolazione di una strada o una Piazza ad illustri esponenti e Martiri della nostra area politica. Concordo a pieno con l'iniziativa, ma… non sarebbe il caso anche di valorizzare il Paese, mettendo in risalto personaggi che hanno segnato la vita della nostra città? Mi sono accorto, nella nostra storia repubblicana, che a livello locale manca l'intitolazione di una Piazza o una Via, contrariamente a quanto succede in tutte le città italiane, al primo Sindaco democraticamente eletto della città di Fondi, Fernando Mariano di Biasio.

Illustre latinista, traduttore per le maggiori case editrici italiane, fondatore nel dopoguerra della “Banda Musicale Municipale” (era un appassionato violinista), personaggio dalla grande attenzione sociale (distribuì i terreni di SelvaVetere ai cittadini senza reddito per consentir loro di sostentarsi), fu eletto Sindaco alla giovane età di 28 anni. Spirito di grande umanità e fervente cattolico per scelta e tradizione familiare, si battè per ottenere i “danni di guerra” a quanti più cittadini possibile. Persona integerrima, favorì durante tutta la sua vita, attraverso i vari incarichi che ricoprì, i suoi amati concittadini. Non basterebbe un giorno, tantomeno un articolo, per rimembrare ai Fondani ciò che ha fatto per questo Paese, l’amore che ha provato per esso e l’attenzione degna di chi prende in mano le sorti di una Comunità cittadina. Il tutto, con quella discrezione che è stata il tratto caratteristico della sua personalità. Di certo non fu un rappresentante delle “nostre idee” (venne minacciato di morte, insieme anche a tutta la sua famiglia, dai repubblichini subito dopo l’occupazione nazista, ed una volta ritornato a Fondi diede vita al Movimento Civico “Vanga e Stella”, di lapalissiano orientamento politico), ma fu, sotto moltissimi aspetti, un “attuatore” di alcuni interventi politici promossi anche da Destra.

Un uomo di grande impegno civile e promotore di un valore per noi fondamentale, la Giustizia Sociale. Basti pensare alla lottizzazione politica dei terreni abbandonati di SelvaVetere, ridistribuiti a coloro che non avevano mezzi di sostentamento come luoghi fertili per la coltura, favorendo così la possibilità, ai non possidenti, di essere autosufficienti e liberi da ogni forma di assistenzialismo statale, o essere vincolati ai latifondisti per poter vivere. In questo, come noi, si avvicinò molto al pensiero anarchico di Nestor Manchno, nazional-insurrezionalista ucraino, che volle la sua Nazione libera dai padroni e dalle coercizioni dei Soviet Russi, dove ogni lavoratore fosse libero di essere padrone di se stesso e di potersi sostenere con il proprio duro lavoro. Fu un libero pensatore e promotore di una Democrazia più diretta, contrario ad ogni induzione derivante da ogni forma di “assemblearismo deresponsabilizzante” proprio come noi difendiamo da sempre i principi di Apolitìa. Ciò lo portò a trovarsi, spesso e volentieri, in contrasto con le perentorie posizioni del suo Partito (andava regolarmente in Chiesa, quando i suoi “compagni di partito” erano apertamente atei e anti-clericali), mostrando quindi di non essere un “trinariciuto” che attendeva le indicazioni dai vertici.

Difensore dei valori Tradizionali, fu estremamente legato alla sua famiglia d’origine ed ai suoi nipoti, dei quali curò l’educazione culturale. Diede grande importanza ai valori della Dottrina Sociale della Chiesa. Metteva il suo Paese e la sua valorizzazione al di sopra di tutto e ciò nonostante non fu da meno un marito premuroso, mostrando devozione ed affetto nei confronti della moglie e della suocera, anche quando l’aggravarsi della situazione di quest’ultima lo costrinse a trasferirsi nella capitale, rimanendo comunque sempre legato alla sua città. Al pari di molti altri personaggi storicamente di sinistra, quali Che Guevara, Mao Zedong, Latouche o Pasolini, che durante l’ondata culturale definita “Nazi-Maoismo” vennero poi re-interpretati da quegli ambienti di Destra più trasversali e anti-borghesi, volti a superare ogni odio e pregiudizio ideologico e concentrare "il loro pensiero e la loro azione" in una lotta contro il sistema pseudo-democratico di stampo capital-imperialista, ed a valorizzare il Pauperismo e lo Stato Sociale. Fernando Mariano di Biasio fu un uomo che seppe anticipare quelle che sono le battaglie e gli impegni politici che oggi portiamo avanti, intitolargli una Piazza o una Via è un atto dovuto. Superiamo le diversità politiche e le avversioni ideologiche, mostriamo una evidente diversità morale, riconosciamo i meriti civili di un uomo che ha dato tanto alla sua Comunità.

Ruggero Cipolla per www.ladestrafondi.blogspot.com

Nessun commento: