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venerdì 13 febbraio 2009

Il lupo cattivo c'è! Basta violenze e soprusi!

Di questioni morali se ne sente parlare sempre più spesso in questo periodo, specie se esse riguardano un Partito politico contrapposto a quello che siede alla guida di questo Paese; mentre di mere questioni morali si provvede a procurargli sempre più volentieri spazio nel “Dimenticatoio popolare delle grandi questioni”. Sono tante le questioni etiche e morali che la classe dirigente di questo Paese, e da un pò di tempo a questa parte anche la gente comune, tende a furtivare, concentrando magari l'attenzione con abilità degna da prestigiatore a grandi questioni economiche come la “crisi”, le tasse troppo alte, gli sperperi della Politica e dell'amministrazione pubblica, i salari bassi, i servizi non equiparati alle reali esigenze della cittadinanza, e non all'altezza del loro costo, dimenticando che ci sono parecchie questioni in sospeso, lacune istituzionali dell'assetto di questo Sistema. Ciò di cui risentiamo oggi non è altro che la manifestazione di un’errata costruzione delle fondamenta della nostra Nazione, l'herpes di una febbre destinata a non estinguersi mai.

Ma non è di questioni di assetto amministrativo che voglio parlare, tantomeno consigliare a chi dovrebbe guidare questo Stato di farsi un esamino di coscienza riguardo questioni morali importanti come ad esempio imparare a legiferare in base alle reali esigenze della Società ed assumere posizioni nette e chiare su temi etici che troppe volte sono stati elusi, o passati come un testimone ad altri organi dello Stato. Ciò non sminuisce l'importanza di questa necessità della classe dirigente. La questione di cui intendo parlare riguarda anche e sopratutto i cittadini, i quali non devono sentirsi deresponsabilizzati dalle colpe o dalla presunta competenza che dovrebbe avere chi s'adopera nell'attività legislativa, dall'assumere un atteggiamento conforme a dei valori universalmente conosciuti; a maggior ragione quando questi valori riguardano la tutela ed i diritti di uno dei patrimoni e delle speranze maggiori dell'umanità, i bambini.

La pedofilia è sicuramente una delle questioni più gravi della società moderna, violenze da parte di adulti su minori che spesso possono avvenire nei luoghi più impensabili o presumibilmente ritenuti sicuri (a scuola o in asilo, nelle ludoteche, nei locali o tra le mura domestiche) e che portano a lungo andare a gravi disturbi psichici nei minori, che poi si ripercuoteranno in età adulta nei soggetti che hanno subito la violenza. Il pedofilo non è una persona che ha un’inclinazione sessuale o “solo” dei problemi mentali, è un animale che sa bene come rapportarsi con i bambini. Non è circoscritto ad una classe sociale o ad una categoria di professione, può essere benissimo uno persona di bassa cultura che una persona distinta, un perfetto sconosciuto o un familiare stretto, non esistono restrizioni di nessun tipo quando si parla di balordi congeniti.

In tutto il mondo si parla di ben 150 milioni di bambini che subiscono violenze di cui, stringendo le statistiche al solo nostro Paese, si arrivano a registrare ogni anno 23.000 casi. Molte delle vittime sono da poco entrate nella fascia pubertaria, anche se stanno aumentando i casi in cui sono bambini tra i 0 e i 10 anni a subire abusi. 2 milioni al mondo poi sono sfruttati per la “produzione di materiale pedopornografico”, senza parlare del traffico umano che avviene nei “baby-bordelli tropicali” per il turismo sessuale praticato da molti nostri connazionali che vanno in vacanza nelle zone sud-asiatiche del mondo dove tale abominio contro l'umanità rappresenta un vero e proprio business. “LaDestra” ed il movimento giovanile “Gioventù Italiana” hanno deciso di dare manforte ad un’iniziativa lanciata da undici determinate donne che hanno scelto di concentrare l'attenzione dell'opinione pubblica su questo problema da debellare, con una raccolta firme per una Proposta di Legge popolare che prevede, oltre al raddoppio dei termini di prescrizione per i reati di pedopornografia e pedofilia, un ulteriore inasprimento delle pene. Chi tocca un bambino non è un uomo, è una bestia! Diamogli la caccia!

(a cura di Ruggero Cipolla)

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