
In Italia la "questione morale" torna protagonista, dopo il fallimento di una Seconda Repubblica che doveva far dimenticare gli anni di Tangentopoli e dei Partiti che avevano sostituito all’interesse collettivo quello personale. Si tratta di una realtà che perfino la Corte dei Conti non ha potuto più tacere e che ha messo in evidenza in occasione del rendiconto generale dello Stato per l’Esercizio 2008.
"La corruzione – hanno affermato i magistrati – non solo produce illeciti arricchimenti ed un uso spregiudicato delle risorse pubbliche, ma rappresenta un vero e proprio freno allo sviluppo. Si sottraggono, cioè, risorse per la realizzazione dei servizi pubblici, per la ricerca scientifica, per la Scuola e l’Università, per la modernizzazione del Paese. Più è alta la corruzione e meno risorse ci sono per assicurare più lavoro e più futuro ai nostri giovani".
Il Procuratore Generale della Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, ha sostenuto che "il fenomeno della corruzione all’interno della Pubblica Amministrazione è talmente rilevante e gravido di conseguenze da poter impattare per oltre 60 miliardi di Euro l’anno, una vera e propria tassa immorale ed occulta pagata con i soldi rilevati dalle tasche dei cittadini". Infatti, come sottolinea ancora Pasqualucci, che entra nel campo della moralità discussa, "maggiori conseguenze vengono prodotte dalla corruzione serpeggiante nella Pubblica Amministrazione sul piano della sua immagine, della moralità e della fiducia che costituiscono un ulteriore costoso non monetizzabile per la collettività che rischia di ostacolare gli investimenti esteri, di distruggere la fiducia nelle Istituzioni e di togliere la speranza nel Futuro alle generazioni di giovani, cittadini ed imprese".
Di fronte alla richiesta che viene dai cittadini per la moralizzazione della vita pubblica, spesso da parte di esponenti del centrodestra si rileva che la sinistra non è immune da peccati. Spesso si grida addirittura al complotto, anziché rispondere delle responsabilità personali e anziché eliminare da incarichi pubblici e dalle liste elettorali persone sulle quali non c’è la certezza della loro incorruttibilità. E’ una magra consolazione il fatto che "si rubi anche a sinistra", non solo perché chi sottraggono risorse alla collettività – azione che deve essere comunque punita con il massimo della severità - ma anche perché il centrodestra doveva rappresentare il cambiamento. Gli Italiani fermarono l’avanzata delle sinistre dal 1994 in poi proprio perché ritenevano che con il centrodestra la questione morale fosse considerata una priorità non discutibile, non rinunciabile, da parte di tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche. Imitare gli altri non può e non deve diventare motivo di impunità.
Ecco un altro buon motivo per considerare questo Governo Berlusconi un Governo di Centro, in cui di Destra o "quasi Destra" non c'è nulla!
"La corruzione – hanno affermato i magistrati – non solo produce illeciti arricchimenti ed un uso spregiudicato delle risorse pubbliche, ma rappresenta un vero e proprio freno allo sviluppo. Si sottraggono, cioè, risorse per la realizzazione dei servizi pubblici, per la ricerca scientifica, per la Scuola e l’Università, per la modernizzazione del Paese. Più è alta la corruzione e meno risorse ci sono per assicurare più lavoro e più futuro ai nostri giovani".
Il Procuratore Generale della Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, ha sostenuto che "il fenomeno della corruzione all’interno della Pubblica Amministrazione è talmente rilevante e gravido di conseguenze da poter impattare per oltre 60 miliardi di Euro l’anno, una vera e propria tassa immorale ed occulta pagata con i soldi rilevati dalle tasche dei cittadini". Infatti, come sottolinea ancora Pasqualucci, che entra nel campo della moralità discussa, "maggiori conseguenze vengono prodotte dalla corruzione serpeggiante nella Pubblica Amministrazione sul piano della sua immagine, della moralità e della fiducia che costituiscono un ulteriore costoso non monetizzabile per la collettività che rischia di ostacolare gli investimenti esteri, di distruggere la fiducia nelle Istituzioni e di togliere la speranza nel Futuro alle generazioni di giovani, cittadini ed imprese".
Di fronte alla richiesta che viene dai cittadini per la moralizzazione della vita pubblica, spesso da parte di esponenti del centrodestra si rileva che la sinistra non è immune da peccati. Spesso si grida addirittura al complotto, anziché rispondere delle responsabilità personali e anziché eliminare da incarichi pubblici e dalle liste elettorali persone sulle quali non c’è la certezza della loro incorruttibilità. E’ una magra consolazione il fatto che "si rubi anche a sinistra", non solo perché chi sottraggono risorse alla collettività – azione che deve essere comunque punita con il massimo della severità - ma anche perché il centrodestra doveva rappresentare il cambiamento. Gli Italiani fermarono l’avanzata delle sinistre dal 1994 in poi proprio perché ritenevano che con il centrodestra la questione morale fosse considerata una priorità non discutibile, non rinunciabile, da parte di tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche. Imitare gli altri non può e non deve diventare motivo di impunità.
Ecco un altro buon motivo per considerare questo Governo Berlusconi un Governo di Centro, in cui di Destra o "quasi Destra" non c'è nulla!
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