La sfera privata del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, da qualche mese è diventata di dominio pubblico. Tra foto compromettenti, intercettazioni ed interviste esclusive, "il Cavaliere" è sotto pressione ed il polverone di polemiche sollevato fino ad oggi non sembra dissolversi. Anzi. Oltre ai commenti del mondo politico ed a fiumi di parole su quotidiani e riviste italiane ed estere, le disavventure, diciamo così, del Presidente sono giunte anche sul tavolo austero della Chiesa. Che ha detto la sua, senza farsi troppo attendere.
Così, dopo il richiamo del Presidente della Conferenza Episcopale, il Cardinale Angelo Bagnasco, contro il “degrado morale”, l’ultima uscita è stata quella del Segretario Generale della Cei, Mons. Mariano Crociata, in un'omelia pronunciata Domenica scorsa a Le Ferriere di Latina, in occasione di una celebrazione in memoria di Santa Maria Goretti. "Lo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile a cui oggi si assiste – ha detto Crociata - non deve far pensare che non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati”. Come Bagnasco, però, anche il Segretario Generale non ha fatto alcun riferimento alle vicende del Premier Berlusconi, condannando comunque "la fatua esibizione di una eleganza che in realtà mette in mostra uno sfarzo narcisista". "Tanto più – ha aggiunto - quando si maschera dietro richiami alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti e poi sfoggiata per altri scopi, di tipo politico, economico o di altro genere”. Sull’argomento, "L’Osservatore Romano" ha titolato significativamente: "
Mi sembra una posizione abbastanza chiara e molto lucida, che non sorprende. O almeno, secondo il punto di vista di Massimo Franco sul "Corriere della Sera", sorprende solo in parte e "la sensazione è che fosse in incubazione da giorni e che risponda alla forte pressione proveniente dall’associazionismo e dalla rete delle parrocchie". "Più che un attacco a Berlusconi – ha scritto Franco - somiglia ad un tentativo di rassicurare il proprio mondo; di fargli sapere che non c’è indifferenza verso vicende ritenute sconcertanti dal punto di vista etico. Il risultato, però, è ugualmente imbarazzante per il Capo del Governo, anche se forse la sortita del Segretario della Cei serve solo ad assecondare i malumori cattolici contro Berlusconi; e ad evitare che abbiano sbocchi incontrollabili".
Io credo che i valori, a cui tutti i politici fanno riferimento, hanno un senso se da essi scaturiscono dei principi che devono regolare la vita degli uomini e se da quei principi si hanno comportamenti pubblici e privati conformi. Nessun buon Governo, ammesso che possa essere la considerazione dell’attuale Governo Italiano, può giustificare comportamenti immorali, così come nessun buon Governo può giustificare la mancanza di Libertà di un Popolo e la brutalità di un regime sanguinario.
Teodoro Buontempo, Presidente Nazionale de "LaDestra"
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