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venerdì 18 marzo 2011

10 Febbraio, per non dimenticare...

Sono passati quasi settanta anni da quando, tra il 1943 e 1945, il Maresciallo Tito, alla guida dell’Esercito Jugoslavo, diede il via ad una delle più massicce opere di pulizia etnica che l’Italia e l’Europa ricordi.

Nella zona del Friuli Venezia Giulia migliaia di nostri connazionali furono perseguitati dai partigiani slavi e gettati, il più delle volte ancora in vita, l’uno legato all’altro, uomini, donne, anziani e bambini, rei solo di essere italiani, in quelle cavità naturali caratteristiche del paesaggio carsico chiamate Foibe. Un eccidio, una vera e propria strage perpetrata dall’odio comunista e vergognosamente occultato, per oltre mezzo secolo, dall’intera classe politica italiana.

Molto grave fu la responsabilità di Palmiro Togliatti e dell’allora PCI. Nessuno, prima della strage, alzò un dito per cercare di impedirla. Dopo, nessuno alzò la voce per urlare e condannare al mondo quel genocidio orrendo e rendendo così un po’ di giustizia a quelle vittime innocenti. La chiarezza e la verità sulle Foibe venne sacrificata per i molti, troppi interessi internazionali che ruotavano nello scacchiere europeo. Così sulla verità e su quelle urla provenienti dalle cavità carsiche calò un lungo silenzio che è durato quasi sessant’anni. Fino a poco fa non c’era un solo rigo sui libri a documentare questo sterminio.

Anche se da poco la Politica ha deciso di istituzionalizzare il “Giorno del Ricordo” per commemorare i Figli di questo Paese inghiottiti ancora in vita dalla terra e dei 350mila profughi istriano dalmati, sono del parere che per una parte del mondo politico e per un consistente numero di cittadini, questa vicenda del Friuli Venezia Giulia sia una strage negata. Un eccidio ancora non entrato a pieno titolo nella coscienza, nella memoria storica e collettiva degli Italiani. Non ci possono essere morti di serie A e morti di serie B, i caduti vanno rispettati e ricordati sia a destra che a sinistra, sia se sono state vittime dei rossi, dei bianchi o dei neri. 10 Febbraio, per non dimenticare…

(articolo di Francesco Storace)

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