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martedì 22 marzo 2011

150 anni di orgoglio e 12.550 Euro di vergogna!

Le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia stanno rappresentando un'occasione davvero unica e preziosa per riscoprire (ma sarebbe meglio dire ricostruire) un orgoglioso senso di appartenenza nazionale, un sano e corroborante patriottismo che sembravamo, come Popolo, avere smarrito. Che bello in questi giorni sentire risuonare l'Inno di Mameli! Che bello vedere tanti tricolori stesi alle finestre!

Finalmente, la Patria, la nostra Storia, il nostro orgoglio italiano, sembrano appartenere a tutti, in una nazione finalmente come per incanto riconciliata nei suoi valori fondanti, nelle sue radici comuni. Per una volta non siamo più divisi in guelfi e ghibellini, in fascisti e antifascisti, in destra e sinistra. E' retorica? No, tutt'altro: l'Amor Patrio è il fuoco che arde nei cuori di un Popolo; è il collante che tiene insieme, nelle diversità individuali, geografiche e culturali, una Comunità. E' il riconoscimento di una Identità comune di un Popolo, con una sola storia e un solo destino.

Come notate ho scritto la parola "Patria" con la maiuscola; un tempo mi si dice si insegnava così nelle scuole e fosse per me, confesso, sarebbe ancora così. Però c'è un'altra parola che dovrebbe essere scritta con la maiuscola: sdegno. Lo sdegno, anzi, lo Sdegno che ho provato io e che avrà provato ogni Italiano nel leggere che nell'ultimo Consiglio Regionale della Lombardia la rappresentanza della "Lega Nord" ha abbandonato l'Aula durante l'esecuzione dell'Inno Nazionale per andare al bar, "Lega Nord" rappresentata da quel genio di Renzo Bossi, alias "il trota" (tutto minuscolo), che dopo essere stato bocciato per tre volte all'esame di maturità ora guadagna 12.550 Euro netti al mese in qualità di Consigliere di una Istituzione della Repubblica Italiana, che lui bestemmia e disonora.

12.550 Euro prelevati dalle mie e delle nostre tasche. A costoro l'Italia tutta, in piedi, rivolga una sonora e irriverente pernacchia, anche a nome dei tanti martiri, eroi, eroine e patrioti del Risorgimento che l'Italia l'hanno fatta, riscattata, amata e per la quale non hanno esitato a versare il loro sangue.

(articolo di Priamo Bocchi, "LaDestra" Parma)

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