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martedì 22 marzo 2011

Non è la nostra Guerra!

"Io sono contro questa guerra. Anche se vorrei Gheddafi spellato vivo da tempo, ma per ben altre ragioni...". Rubo le parole dell'amico Maurizio Brugiatelli per riassumere la mia posizione su quello che sta accadendo da qualche giorno a questa parte. E poi Vi riporto le dichiarazioni del Segretario Nazionale de "LaDestra", Francesco Storace. Le condivido in pieno... Questa "Sarko-War" mi convince sempre meno. Qual è il motivo scatenante del conflitto libico? Perchè si è deciso di partire all'offensiva? E dove finiscono i Diritti Umani? E soprattutto... a quando un conflitto mondiale con cinesi e compagnie?

Credo che la partita sia più sporca. E si sia approfittato di un momento di debolezza del Governo Italiano, il partner più esposto verso Gheddafi, per dare una lezione a chi osa tentare la carta dell’autonomia nazionale rispetto al resto del mondo. Sarkozy ha bisogno anche lui di dare prova di esistenza. Ed è stato il più determinato. E ora, parte nostra, occorre stare accorti. Non è sbagliato presumere che siamo quelli che rischiano di più. Sia se resta a galla Gheddafi, sia se si affermano i suoi nemici. E tutto questo perchè c’è anche un gioco politichese tutto interno che sfrutta persino la Politica internazionale per giocare contro la Patria. E’ un paradosso che la Sinistra sia diventata la più accesa sostenitrice del conflitto con la Libia. Dimenticano facilmente il resto del mondo, ormai l'abito pacifinto va dismesso. Noi no, vogliamo ragionare e pretendiamo garanzie. Tripoli è a due passi dal nostro suolo e nessuno può permettersi di farci rischiare per i suoi affari di petrolio.

E' il momento che il Governo metta le carte sul tavolo. Meglio, molto meglio una soluzione diplomatica che consenta l’esilio a Gheddafi, se proprio quello di farlo fuori è l'obiettivo, che avventurarci in una spirale dalla quale, nella migliore delle ipotesi, rischiamo di uscirne con un’ondata migratoria senza precedenti. La "Sarko-War" è comoda, lontano dai confini.

L'Italia paga lo scotto dell’autonomia con cui si è mossa negli ultimi anni in Libia sul fronte delle commesse industriali, vedi "Finmeccanica". Ora Francia ed Inghilterra ce la vogliono far scontare: ma è sbagliato combattere una guerra per gli altri. Altri dettano la linea e noi ci troviamo a combattere una Guerra che non è nostra. La Guerra in Italia la vogliono i pacifinti della Sinistra che per rimarcare le divergenze con il Governo hanno mandato "le bandiere della Pace" in soffitta. Avrei mille ragioni per bombardare Gheddafi, non ho mai apprezzato i suoi spettacoli in Italia, ma capivo le ragioni della realpolitik che hanno portato un calo dell’emigrazione clandestina. Bisognava insistere per le vie diplomatiche, la resa e l’esilio di Gheddafi. Così, non sappiamo cosa potrà succedere: se il Rais viene battuto saranno altri a beneficiarne. In caso contrario, saremo noi i traditori, e siamo a mezz'ora di volo dalla Libia. Doveva essere una guerra per liberare la popolazione, ma è sicuro che i ribelli saranno più democratici del Colonello. Come la metteremo con i flussi migratori? Sarà come un Afghanistan alle porte di casa.

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