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mercoledì 11 giugno 2008

Bullismo, piaga destinata a non rimarginarsi

Ultimamente un fenomeno che sta trovando troppo ampia diffusione soprattutto nelle scuole italiane è il “bullismo”. Questo termine deriva dalla parola inglese “bullying” che letteralmente significa “prepotenze” ed infatti indica l’atteggiamento prepotente che hanno alcuni ragazzi che cercano di avere il sopravvento su altri, spesso loro coetanei. Generalmente il bullismo è esercitato nei riguardi di tutti quei ragazzi considerati “deboli” e “inferiori” ma anche e soprattutto “isolati” e ” taciturni”; infatti alcuni studi hanno dimostrato che, se la “vittima” è sostenuta da un gruppo di amici, anche minimo, il potere del “branco” diminuisce sensibilmente. E’ chiaro, dunque, che il comportamento di questi “bulli”, che vogliono mostrare la loro forza e la loro superiorità “perseguitando” i più deboli, denota una grande vigliaccheria.

Un esempio eclatante di questo ormai famoso fenomeno è il caso di Nicola che nel Veronese è stato ucciso per aver negato una sigaretta ad un gruppo di ragazzi. I risultati di alcuni studi hanno accertato che il bullismo può avere effetti devastanti per la “vittima” che, non vedendo soluzione al suo problema, è disposta anche a scegliere, nei casi più estremi, la più semplice soluzione a tutti i problemi: la morte. Dunque si tratta anche di una questione di diritti violati: il diritto alla libertà ed alla vita, in alcuni casi. Nessun motivo può giustificare il bullismo perché non ci sono ragioni valide per cui esso venga esercitato se non il “divertimento” ed il “desiderio di superiorità”. Esso è una delle peggiori piaghe che possiede attualmente il nostro Paese, che sta vivendo già una situazione di gravi difficoltà in altri ambiti. Allora perché ancora non sono state adottate le giuste misure opportune per ridimensionare ed annullare completamente questo fenomeno? Perché assistere passivamente al declino del nostro Paese? Sensibilizziamoci nei confronti di questo problema che, a causa della sua veloce diffusione e della sua gravità, presto potrebbe trasformarsi in vera e propria criminalità.

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