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mercoledì 9 luglio 2008

Crescita zero: è allarme consumi!

Un dato europeo ormai consolidato che si ripercuote soprattutto sulla produzione interna italiana. Gli Italiani, popolo di risparmiatori. Forzati! A Maggio l’Indicatore dei Consumi di Confcommercio ha segnato -2,7% delle qualità sullo stesso mese del 2007. È il settimo segno negativo consecutivo ed ha portato ad un -1,9% nei primi 5 mesi dell’anno, contro un +1,1% dello stesso periodo 2007. Stando a quanto afferma la Confcommercio, questo dato farebbe sfumare definitivamente l’ipotesi di uscire entro breve da una crisi strutturale profonda rafforzando la previsione di crescita italiana che nel 2008 sarà prossima allo zero. Il dato di Maggio dell’ICC continua così a riflettere un’evoluzione negativa della domanda di beni (-3,8% in quantità rispetto all’analogo mese del 2007) cui si è associata una stabilità per quella relativa ai servizi. La stagnazione registrata nell’ultimo mese per quest’ultima componente porta a confermare che il valore negativo di Aprile non fosse dovuto solo all’effetto statistico, ma incorporasse anche la tendenza delle famiglie italiane a comprimere una parte di consumi ritenuti meno necessari in un periodo di difficoltà economica. Meno auto e benzina, ma anche meno cibo e vestiti. È questa la fotografia degli acquisti degli italiani. Sono crollati del 13,5% rispetto ad un anno prima gli acquisti di beni e servizi per la mobilità (un capitolo nel quale sono inserite auto e moto, ma anche benzina e biglietti aerei) ma cala anche la quantità di alimentari comperati (-3,3%), quella dei beni e dei servizi ricreativi (-4,9%), quella di abbigliamento e calzature (-2,3%), e l’acquisto di beni e servizi per la casa (-1,2%) che riguardano non solo gli elettrodomestici (che sono in lieve crescita) ma anche le bollette della luce. Anche i consumi di beni per la comunicazione, che continuano a segnalare una crescita del 6,9%, mostrano ora i primi sintomi di rallentamento. Gli italiani non riducono invece la spesa per alberghi e pranzi o cene fuori casa (+0,4%), e quella dei beni e servizi per la cura della persona (+2,8%).

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