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martedì 8 luglio 2008

Tremonti, il Ministro del "copia&incolla"

Il 20 Giugno 2008 il Ministro Tremonti ha annunciato l’arrivo di una carta prepagata con scopo sociale, destinata alle fasce più deboli per l’acquisto di beni alimentari. Costo dell’operazione: circa 500 milioni di Euro l’anno. Il Ministero dell’Economia ha fornito qualche dettaglio in più sulla carta, contenuta nella manovra: sarà distribuita a circa 1,2 milioni di beneficiari e varrà intorno a 400 Euro l’anno per ogni destinatario. L’obiettivo di Giulio Tremonti è quello di introdurre un valido sostegno-supporto per le fasce deboli ed economicamente svantaggiate della popolazione per l’acquisto di beni alimentari e per sconti sulla bolletta elettrica. Di concerto con quello del Lavoro, varerà entro 30 giorni un Decreto che detterà criteri e modalità di individuazione dei reali beneficiari, l’ammontare del beneficio, le modalità ed i limiti per la fruizione dell’agevolazione stessa. Sarà individuato anche il gestore del servizio integrato che si occuperà delle carte acquisti e dei rapporti amministrativi connessi. La rete distributiva dovrà essere diffusa in modo capillare sul territorio nazionale. Per il finanziamento dell’operazione viene istituito un Fondo speciale di solidarietà alimentato dalla “RobinTax”, dalle somme riscosse in eccesso dagli agenti della riscossione, dalle somme versate dalle cooperative a mutualità prevalente, da trasferimenti provenienti dal bilancio dello Stato e da versamenti effettuati a titolo spontaneo e solidale da società ed enti, in particolare del comparto energetico.

Sarà un decreto del ministro dell’Economia, varato di concerto con quello del Lavoro, a stabilire le modalità di uso del Fondo. Si tratta, ha spiegato il ministro Tremonti, dello sviluppo di un’idea del direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli. La card assicurerà sconti garantiti dal settore privato (10% sugli acquisti effettuati con la carta) sulla base di convenzioni con le associazioni di categoria (a partire da Confcommercio). Lo sconto riguarderà anche la tariffa elettrica sociale assegnata d’ufficio, che avrà valore di circa il 20% della bolletta elettrica, con un bonus che varierà tra i 50 e i 100 euro l’anno a seconda dei consumi. Fino a qui nulla di male se non che, spulciando tra le tante proposte e contro-proposte tipiche di ogni tornata elettorale, vediamo che tale idea era stata portata avanti da “Gioventù Italiana”, il movimento giovanile del Partito di Storace, “LaDestra”. Già all’inizio di Febbraio 2008, infatti, all’indomani della presentazione dell’On. Buontempo come Candidato alla Provincia di Roma, i giovani di "Gioventù Italiana" dichiaravano che “la Carta Sociale sarà la nostra arma per scardinare quelle logiche che vedono il cittadino sempre più tartassato e stritolato dal caro-vita. Che vedono le amministrazioni pubbliche sempre più schiave dei palazzinari e dei poteri forti. Perché noi non parliamo di popolo e poi frequentiamo i salotti bene di parrucconi e radicalchic, noi siamo popolo. Ma questa proposta non è la nostra, viene invece dalle periferie delle città più degradate, dagli operai che prendono 1.000 euro, dalle loro mogli che non sanno come arrivare alla fine del mese, da coloro che sono costretti a chiede mutui finanziari per fare la spesa e non per comprarsi macchinoni. Il 17% delle famiglie non arriva a fine mese ed una famiglia su due è sotto i 1.900 euro complessivi al mese e le cose si fanno ancor più gravi in Sicilia… Sono dati agghiaccianti che non disturbano i sonni solo di chi è troppo concentrato al cambiamento della legge elettorale”. Da allora il movimento giovanile di “LaDestra” si è concentrato sul taglio delle accise sulla benzina, anche con azioni spettacolari. Che sia questa la prossima – e auspicata – mossa di Tremonti & company?

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono commercialista e in questi giorni sto presentando ai miei clienti il conto delle tasse.Una constatazione che non si può non fare è la seguente: gli immigrati sono intrapremdenti e hanno voglia e capacità di fare azienda, ma si spendono fino all'ultimo centesimo, si concedono un elevato livello di vita, pur avendo spesso famiglie pesanti, vogliono essere autonomi e vogliono comprarsi la casa. Tutto OK, ma il Risultato?:non hanno nulla da parte per le tasse. Bisogna intervenire,come con l'iva, ad operare una ritenuta alla fonte sulle prestazioni d'opera in modo che lo stato abbia almeno in parte quello che gli spetta. Andrebbero meglio anche loro perchè proprio non si rendono conto di quanto sia elevata l'imposizione in Italia fra IRPEF e INPS!