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giovedì 26 novembre 2009

Nassirya, noi non dimentichiamo!


Nassirya, Mercoledì 12 Novembre 2003, ore 8,40 (le 10,40 in Italia), un camion cisterna, e poi un auto con quattro kamikaze, a bordo forzano il posto di blocco e si dirigono contro l'edificio sede dei Carabinieri. Il quantitativo di esplosivo è così potente da distruggere quasi completamente la palazzina, sede della base ribattezzata "Animal House". L'esplosione è potentissima, tanto da far crollare gran parte dell'edificio e danneggiare una seconda palazzina dove ha sede il Comando. Nel cortile davanti alla palazzina molti mezzi militari prendono fuoco. In fiamme anche il deposito delle munizioni, da cui provengono forti esplosioni. Il traffico nella zona circostante in tilt, mentre la popolazione scende in strada in preda al panico. Muoiono 12 Carabinieri, 5 soldati dell'Esercito Italiano, due civili del nostro Paese e otto Iracheni. Lunedì 17 Novembre arriva ad un giornale arabo di Londra la rivendicazione: si tratta di un atto terroristico firmato da "Al Qaeda".

Il 12 Novembre si celebra il sesto anniversario della strage di Nassirya nella quale diciannove nostri compatrioti persero la vita dilaniati dall'esplosione di un ordigno posto su di un camion guidato da due kamikaze e lanciato a velocità contro la caserma dei soldati Italiani. Nei giorni successivi all'attentato la popolazione scese in piazza per manifestare solidarietà a quei soldati che avevano portato generi alimentari, ospedali, aiuti di ogni genere. Fu il primo caso di riconoscenza in Iraq verso quelle che spesso vengono definite "forze di occupazione". Dopo sei anni “Gioventù Italiana” non ha dimenticato il sacrificio di quegli Italiani, morti nell'adempimento del proprio dovere al servizio del popolo Iracheno.

Per questo motivo chiediamo che alle 10,40 di Giovedì mattina le attività commerciali ed ogni singolo concittadino osservino un minuto di raccoglimento per i caduti di Nassirya ed invitiamo inoltre i cittadini a tenere esposto un tricolore alla finestra a ricordo ed omaggio dei nostri connazionali morti per mano del terrorismo. Auspichiamo che al nostro proporre si affianchi un messaggio delle Istituzioni. Non dobbiamo scordare che mai il nostro Paese, dopo l’ultima guerra, aveva affrontato un così barbaro eccidio di volontari civili e militari in missione all’estero nell'assolvimento del difficile compito di costruire un futuro di democrazia in Iraq. I giovani hanno il dovere di ribadire stima e gratitudine verso tutte quelle donne e quegli uomini impegnati nel raggiungimento della Pace e della Giustizia, a volte costretti ad operare in terre martoriate dalle guerre e dalle dittature, e quello del 12 Novembre di ogni anno deve diventare un momento di importante riflessione.

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