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mercoledì 22 febbraio 2012

VIDEOPOKER, BENE CORTE DEI CONTI

La sentenza della Corte dei Conti, che condanna in maniera esemplare le società concessionarie delle slot machines, è una bellissima notizia. L’Italia non è più il Paese di “Bengodi” per chi, fino ad oggi, ha gestito i videopoker, le macchinette mangia soldi che hanno gettato sul lastrico intere famiglie, sommerse dai debiti di gioco.

In passato ho condotto dure battaglie per denunciare i pericoli del gioco d’azzardo, sensibilizzando allo stesso tempo il Parlamento ad intervenire in modo deciso per modificare le normative sulla diffusione indiscriminata di queste macchinette. Esiste un allarme sociale che non possiamo sottovalutare.
Stato ed Enti locali devono attuare provvedimenti concreti e mettere in campo strumenti adatti al contrasto del gioco d’azzardo.
Nei programmi delle Regioni
dovrebbero trovare più spazio iniziative a tutela dei cittadini nella lotta all ludopatia, ovvero la sudditanza al gioco.

Al di là dell’entità delle condanne inflitte, comunque, con questa sentenza la Corte dei Conti argina, di fatto, il rischio sociale di un uso indiscriminato dei videopoker. Queste macchinette mangia soldi si sono diffuse a macchia d’olio nei quartieri, e in quelli a più alta emarginazione sociale sono diventate l’unico diversivo. Non bisogna dimenticare, poi, che dietro ad ogni gioco legale se ne nasconde uno illegale.

La superficialità di alcuni legislatori e la subordinazione di altri alle lobby affaristiche, e spesso di malaffare sta portando a un pericoloso aumento del numero di persone dipendenti e il fenomeno sta drammaticamente assumendo i contorni di una vera e propria malattia da videogiochi.

Non è la prima volta che queste società frodano il fisco e in Parlamento accade che, anziché colpire gli evasori, si tenda spesso loro una mano per ridurre, dilazionare o addirittura annullare le pendenze nei confronti dello Stato.
Lo Stato promette
da sempre nel settore dei videogiochi il massimo rigore e severità nei provvedimenti che decide di attuare, ma i risultati sono davvero poco confortanti. Occorre maggiore senso di responsabilità da parte della politica, perché il gioco d’azzardo è un rischio mortale per molte persone, disgrega famiglie, ingrassa la speculazione.

L’importo della condanna inflitta dalla Corte dei Conti a dieci società concessionarie delle slot machines, nel caso venisse confermata in sede di appello, è comunque rilevante, anche se le sanzioni previste dalla concessione sono state inopinatamente ridotte, forse per la pressione di lobby affaristiche.

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