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mercoledì 22 febbraio 2012

LEGGE ELETTORALE: LA MIGLIORE ESISTE GIA'

Anziché rincorrere leggi elettorali tedesche, spagnole o di altri Paesi, i leader politici farebbero bene a concentrarsi sull’applicabilità a livello nazionale della migliore riforma elettorale che è già stata varata in Italia, quella cioè dell’elezione dei sindaci e dei consigli comunali.

In quella legge, infatti, si tutela il bipolarismo con il premio di maggioranza, che assicura la governabilità; si rispettano i rapporti di forza tra i partiti con l’attribuzione dei seggi in senso proporzionale; i consiglieri eletti, inoltre, non fanno parte di liste bloccate, ma devono essere votati dai cittadini attraverso il meccanismo della preferenza.
In questi anni, la legge sull’elezione dei sindaci non solo ha assicurato la governabilità nei Comuni, ma ha anche garantito l’elezione diretta dei sindaci, ai quali se da una parte vengono giustamente assicurati i poteri per governare, dall’altra non viene regalato loro il diritto di scelta dei consiglieri, come invece avverrebbe con le liste bloccate, siano esse inserite in un sistema maggioritario o in uno proporzionale.
I consiglieri scelti per appartenenza di partito e per capacità personali svolgerebbero così il fondamentale ruolo di equilibrio nel sistema presidenziale.

Se oggi si lasciasse decidere a coloro che in passato consentirono l’approvazione dell’attuale legge elettorale e che, in modo spregiudicato, cancellarono il diritto dei cittadini di scegliere i parlamentari – così come è riscontrabile nei verbali delle sedute durante le quali il ‘Porcellum’ fu approvato – minacciando deputati e senatori di non ricandidatura qualora non avessero obbedito, avremmo un ‘Porcellum’ riveduto e corretto ma che, sostanzialmente, lascerebbe nelle mani di pochi la scelta della rappresentanza parlamentare.

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