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mercoledì 7 marzo 2012

Entusiasmo e speranza: avanti così!

...eccoci! Sabato 3 Marzo siamo stati in piazza, a Roma, per chiedere che il Governo Monti molli la presa. Questo suo addentare la gola degli Italiani cercando la giugulare, per farli perire, deve cessare. I suoi complici, quegli ascari che amano farsi chiamare "Onorevoli", ma che di onorabile hanno molto poco, devono staccare la spina o pagheranno molto caro la rabbia popolare che sta montando.

Non faremo sconti e nemmeno prigionieri, ma vorremo, per spirito di giustizia, che ognuno paghi per le proprie responsabilità e non la faccia franca come avvenuto fino ad ora. La Magistratura cessi di essere casta e faccia il suo lavoro. Monti, è un uomo intelligente, preparato e capace e sa quello che vuole. Ma ciò che vuole lui non coincide con il bene della Nazione. Uno statista autentico, un Politico vero ha a cuore il bene della Nazione che è il bene del suo Popolo e trova le soluzioni per uscire dai problemi. Certo, decenni di consociativismo catto-comunista e di antifascismo hanno affossato questa Nazione le cui caratteristiche principali sono le bellezze naturali, la ricchezza culturale, l’ingegno e la capacità di adattamento del popolo. Dobbiamo sì fare dei sacrifici e siamo pure pronti a farli, purché si lavori per rilanciare l’Italia, per disegnare un Tuturo possibile per i nostri figli, per farli tornare a vivere in una società più etica e meno consumista.

Si è gabellato in questi anni per verità assoluta il mercato con le sue leggi e con la ineluttabilità del profitto. Ci si è dimenticati che la differenza tra l’uomo e la bestia è dato da un qualcosa che le religioni definiscono anima, i materialisti evoluti definiscono coscienza, i laici chiamano etica, e che proprio questa differenza rende la vita degna di essere vissuta da uomini. L’aver sostituito la dignità, la solidarietà, il senso della Comunità e quindi del Sociale con il profitto, con l’appagamento dei bisogni fittizi e con il consumo spasmodico, ci ha resi tutti insoddisfatti, bramosi di qualcosa che ci sfugge ed incapaci di assumerci le nostre responsabilità. Monti ed il suo Governo di ricchissimi, le cui ricchezze non si capisce (ma forse si capisce benissimo) da dove derivino, sono l’apoteosi di questa concezione aberrante della vita. Loro ci chiedono sacrifici, non per ricondurci sulla retta via, perché per loro è indispensabile il consumo, ma per spaventarci e farci vendere, ai soliti noti ed a basso costo, quel che rimane del nostro patrimonio nobile.

Dobbiamo quindi cacciare questa banda di speculatori che si è impossessata del Governo, ma dobbiamo anche capire che è necessario lavorare di più, produrre di più e consumare di meno. E’ assurdo che una Famiglia di tre persone abbia minimo sei telefonini, quattro mezzi di locomozione, consumi alimenti per otto ed abbigliamento per sei. Tutto questo deve finire non solo perché non possiamo permettercelo ma soprattutto perché non ha senso. Tornare ad una visione della vita più umana, dove accanto al benessere materiale si persegua anche il benessere interiore. Reclamiamo il diritto ad una vita diversa dove i banchieri non ci ordinino i ritmi e le condizioni di vita, ma siano soltanto al servizio di una funzione: la gestione del credito. Il resto tocca ad una classe politica nuova e consapevole del dovere di disegnare una società diversa.

(grazie ad Adriano Tilgher per queste splendide parole)

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