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giovedì 17 maggio 2012

"LaDestra" a De Meo: "Chiudiamo con Equitalia!”

Nella mattinata di ieri (Giovedì 17 Maggio), attraverso una nota protocollata in Municipio, la Sezione di Fondi de "LaDestra" ha chiesto ufficialmente al Sindaco Salvatore De Meo di avviare la pratica formale per interrompere ogni rapporto con “Equitalia”, in considerazione del fatto che il 31 Dicembre prossimo giungerà a scadenza la collaborazione, se così possiamo definirla, tra le Amministrazioni Comunali e la Società pubblica incaricata della riscossione nazionale dei tributi, pertanto i Comuni potranno autonomamente scegliere altre forme di riscossione e recupero dei crediti, come da Decreto Legge 6 Dicembre 2011, n. 201.

La norma, infatti, prevede che a partire dal 1° Gennaio 2013 tutti i Comuni non potranno più avvalersi del servizio di “Equitalia” (la facoltà era già prevista dal 1977). Come alcune Amministrazioni Comunali, che hanno già dato vita ad Agenzie Comunali create ad hoc, proponiamo al Sindaco di avviare ogni procedura per interrompere il rapporto con “Equitalia”, ed optare per la costituzione di un’Agenzia che si occupi della gestione tributaria ed extrabituaria dei contribuenti fondani. Riteniamo, infatti, che per il Bilancio di un’Amministrazione Comunale come la nostra, la riscossione diretta di tasse e multe possa essere una boccata d’ossigeno non trascurabile.

“Equitalia” è al centro di molte polemiche, in quanto ritenuta causa di gravi problemi economici a danno dei cittadini (privati o imprenditori). “LaDestra”, come anche altri Partiti ed Associazioni, ritiene che i metodi adottati, i costi esorbitanti e gli interessi al limite dell'usura applicati nella riscossione da “Equitalia” contribuiscano ad aggravare la situazione economica di famiglie imprese in un periodo già di per sè difficile. Come hanno avuto modo di evidenziare diversi movimenti, il pagamento dei tributi fa parte degli obblighi di legge, tuttavia raddoppiarne l'importo dovuto, a seguito dell'intervento di “Equitalia”, per chi non è riuscito suo malgrado a versarlo, può significare tracollo finanziario delle famiglie e delle imprese coinvolte ed un vantaggio solo per le casse dello Stato.


Inoltre la riscossione dei tributi da parte di “Equitalia” comporta per il Comune l'obbligo di pagamento di un importo a titolo di provvigione per tale servizio. Una doppia fregatura dunque: sia per i Comuni sia per chi deve saldare il proprio debito, maggiorato di spese, interessi straordinari e sanzioni. Ebbene, la Legge dello Stato 388/2000 art. 36 e legge n. 106/2011 prevede che tutti i Comuni possano evitare le conseguenze sopra descritte mediante la riscossione diretta dei rispettivi crediti senza dover delegare “Equitalia”. Una possibilità già raccolta da alcune Amministrazioni.


Speriamo, dunque, che venga preso in considerazione il nostro appello: per il Comune di Fondi significherebbe un notevole vantaggio economico (che potrebbe essere usato in parte per trovare risorse ed abbassare le aliquote IMU, ad esempio) ed una concreta dimostrazione di sensibilità e vicinanza verso i propri cittadini in un momento così delicato.


Con l’occasione facciamo inoltre notare che i Comuni sono obbligati, già dal 2005, a provvedere in proprio alla riscossione dei tributi, ma hanno ottenuto proroghe di anno in anno, fino al 2011. Con la nuova legge n. 106/2011, è stato ribadito l'obbligo di provvedere in proprio alla riscossione a partire dal 1° Gennaio 2012. Tuttavia, l'ennesima proroga di un anno ottenuta dall'ANCI (fino al 1° Gennaio 2013, e anche allora dovranno essere indette delle gare e passerà ulteriore tempo), lascia intuire che questo provvedimento non verrà mai adottato se non sarà preteso dai cittadini in ogni singolo Comune. Ecco lo scopo della nostra istanza: interrompere questo gioco delle parti che sta colpevolmente rimandando il problema.

L’iter da esplicitare è semplice. Basta approvare una Delibera Comunale, citando la normativa che conferisce agli Enti locali il potere di attivare la riscossione dei crediti secondo modalità proprie, che velocizzino le operazioni. Le carte vincenti sono l’Articolo 36 della Legge 388/2000 e la 166/2011 che stabiliscono che i Comuni possono non servirsi della Società creata da Agenzia delle Entrate ed Inps per la riscossione nazionale dei tributi.

La nostra vuole essere una battaglia contro l’eccesso di tasse e di burocrazia. Chiediamo di armare quest’Amministrazione di senso civico e cercare di ridare ai Cittadini più "umanità" che "equità".


La proposta è quella di creare una Società dal volto più umano che riesca a distunguere tra i “furboni del fisco” e chi, invece, si trova magari nella condizione di non aver potuto pagare le tasse per poter salvare l'Azienda a sua volta creditrice. Un funzionario del Comune di residenza del debitore ha gli strumenti e le informazioni necessarie per valutare gli effettivi casi di difficoltà economica del contribuente. In che modo? Uno potrebbe essere quello di trovare accordi con i debitori attraverso formule di rateizzazione dei pagamenti, e permute con chi nello stesso tempo vanta crediti dell'Amministrazione Comunale. Bisogna inoltre istituire un tavolo permanente con le Associazioni degli imprenditori per fare in modo che i meccanismi di riscossione siano attenti alle esigenze del territorio, evitino forme di riscossione troppo aggressive, siano sempre attente a distinguere il vero evasore dall'imprenditore che versa in una vera condizione di crisi.

Il Segretario Comunale, Angelo Macaro
Il Dirigente, Francesco Ciccone

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